ROMA – “Subito il reddito di genitorialità”. Lo chiede a gran voce il presidente della Società di Diagnosi Prenatale e Medicina Materno Fetale, Claudio Giorlandino, che prendendo in esame i dati Istat e Cedap ed altre fonti ufficiali e incrociando i dati, ha costruito curve di confronto ed andamento nel tempo facendo emergere una realtà molto preoccupante.
“Le stime Istat documentano come, quest’anno, siamo al nadir delle nascite da genitori italiani, e come questo nadir, di anno in anno, diviene sempre più basso. Pensate che 10 anni fa nascevano circa 600mila italiani, quest’anno risultano solo 294mila nati di nazionalità italiana e le proiezioni future sono spaventose– afferma il professor Claudio Giorlandino- Gli italiani sono in via di estinzione. Secondo le proiezioni nel 2025 saranno meno di 250mila! Ma anche i nati da genitori stranieri non crescono più. Questi miseri numeri di nuovi nati impauriscono ancora di più quando messi a confronto con i decessi. Quindi, consideriamo che già oggi, nel 2022, stiamo perdendo oltre 500mila connazionali all’anno. Tra pochi decenni non ci saranno più italiani. Si perderà quel meraviglioso popolo che, da oltre 2000 anni, è un faro di civiltà, cultura e progresso per tutta l’umanità. Ciò che sconvolge è infatti la comparazione tra i dati di natalità e di mortalità. A questo punto la realtà diviene terrificante”.
“Ma nessuno si rende conto di questa terribile crisi demografica nazionale che è sotto gli occhi di tutti? Eppure, le città sono piene di pubblicità, spesso macabre ed imbarazzanti, di agenzie di pompe funebri e non si vedono più in giro cartelli pubblicitari sui prodotti della prima infanzia- si chiede Giorlandino- Oggi leggiamo che il Governo ha varato misure per il sostegno alla famiglia, ma come si fa a sostenere una istituzione che non cresce? Che fallisce il suo naturale compito: la genitorialità. Oggi leggiamo che il Governo pensa di stimolare la ripresa demografica solo permettendo ai padri di rimanere in casa un mese dopo la nascita dei figli! Ma davvero si può credere che una coppia prenderà in considerazione l’idea di avere un figlio solo perché il padre potrà rimanere in casa a cambiare pannolini per un mese?“.
“Noi ginecologi, dal 2011, a seguito delle indicazioni della commissione parlamentare sui punti nascita, vediamo chiudere continuamente centri di maternità con meno di 500 nascite anno. È un fatto di sicurezza, è giusto. Ma non sarebbe meglio vederli riaprire? Vedere tornare le madri a partorire?- continua- Negli anni ’60 la crescita economica condusse al baby boom, oltre 1.000.000 di nati per anno. È sotto gli occhi di tutti che solo il benessere economico, quello vero, il danaro nelle tasche dei genitori, quello fa crescere la genitorialità, non certo un generico aiuto economico a pioggia. L’assistenzialismo genera povertà se non torna in cambio nulla”.
Cosa si dovrebbe fare? Secondo Giorlandino “supportare economicamente la maternità. Sostenere i genitori. Si aiutino, con almeno 1.000 euro al mese per ogni nuovo nato, almeno fino all’età scolare. Le circa 200.000 coppie di operosi lavoratori il cui reddito gli impedisce di formare una famiglia feconda! Abbiamo bisogno di crescita! La prima crescita, la prima e vera ricchezza sono i nuovi nati. La popolazione del futuro. Il vero sostegno del benessere. Quindi: 1000 euro al mese, per tutti i nuovi nati almeno fino all’età scolare. Non abbiamo scelta, o se non si capisce questo, la Nazione muore”.
Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it