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Ecografia prostatica e vescico-prostatica

ECOGRAFIA PROSTATICA ROMA – TRANSRETTALE + TRANSADDOMINALE

Ecografia prostatica Roma: informazioni

Che cos’è e e come viene eseguita l’ecografia prostatica?

Per eseguire l’ecografia prostatica e vescico-prostatica, il Centro Altamedica a Roma  utilizza sia una sonda transaddominale di media frequenza (3.5MHz) che si pone a contatto della regione pelvica sia una sonda transrettale a frequenza più elevata che viene introdotta nel retto a vescica piena e vuota.

Ecografia prostatica Roma: preparazione

L’esame necessita, per essere eseguito che il paziente venga a vescica piena (per riempire la vescica occorre: urinare 3 ore prima dell’esame e bere un litro d’acqua un’ora prima). Attenzione! Se il paziente è un grave cardiopatico o è molto anziano deve bere, lentamente, solo mezzo litro. Il paziente deve inoltre portare in visione un recente dosaggio plasmatico (entro un mese dall’ecografia) del P.S.A. e P.S.A. free (tale prescrizione è rivolta ai pazienti che abbiano più di 45 anni di età).

L’ecografia prostatica è dolorosa?

L’osservazione transaddominale è fastidiosa solo per la ritenzione di urina, mentre la transrettale solo per motivi psicologici può essere mal tollerata. La sonda è infatti di piccole dimensioni e comunque l’esame non è doloroso.
L’esame può durare da un minimo di 10 minuti a mezz’ora.

A cosa serve l’ecografia prostatica?

Serve per dimostrare con grande accuratezza e precisione la presenza di una patologia della prostata.
In particolare, tale metodica permette di individuare dall’osservazione esterna le dimensioni e da quella transrettale la presenza di noduli e neoplasie ed infiammazioni (prostatiti). In questo modo, è possibile analizzare la natura dei noduli e discriminare tra lesioni di tipo solido e liquido, di natura benigna o maligna.

Per una diagnosi ancora più precisa, ci si avvale anche dell’ausilio del color e del power Doppler, che permettono di valutare con esattezza la vascolarizzazione di eventuali patologie nodulari ed orientare verso il tipo di diagnosi di natura benigna o maligna e dunque permettere ulteriori approfondimenti diagnostici.

Ecografia alla prostata: agobiopsia

Una volta individuata un’area sospetta si deve procedere ad un’aspirazione ecoguidata della lesione. Questa tecnica, oggi diffusissima, si chiama AGOBIOPSIA, che vuol dire “aspirazione mediante un ago”.

Si tratta di una vera e propria biopsia ecoguidata che permette di prelevare un frustolo di tessuto ed eseguire una diagnosi istologica. La biopsia può anche essere eseguita in modo random, senza un bersaglio specifico, se esiste l’indicazione clinica o laboratoristica indicata dal medico curante.

In quale misura questo esame dipende dall’esperienza e dalle capacità dell’operatore?

In misura totale. L’esame deve essere affidato esclusivamente ad un operatore molto esperto, solitamente un medico internista o un radiologo che abbia seguito un training specifico.

Si richiede un operatore profondamente avvezzo a riconoscere le immagini ecografiche. La sua capacità nell’interpretare le immagini rappresenta l’elemento fondamentale che fa di tale metodica uno strumento diagnostico di formidabile capacità. È inoltre richiesta una profonda conoscenza della fisiopatologia e sulla storia naturale delle affezioni di tale organo.

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